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  • Immagine del redattoreM3 Servizi Nautici

ADDIO TASSA DI STAZIONAMENTO!


Dopo l’approvazione in commissione “Industria” del Senato è prevista per le prossime ore un’importante modifica e di fatto una sostanziale soppressione della tassa di stazionamento introdotta con il c.d. “Decreto Salva Italia”.

La tassa di stazionamento introdotta sul finire del 2011, che sarebbe dovuta entrare in vigore dal prossimo Maggio, sarà sostituita da un contributo per il possesso dell’imbarcazione che di fatto ridurrà di oltre il 50% le tariffe.

Il presupposto giuridico sarà quindi il possesso dell’unità superiore ai 10 metri da parte di un cittadino fiscalmente residente in Italia indipendentemente dalla bandiera o dal posizionamento dell’imbarcazione purché il suo possesso sia riconducibile a un cittadino italiano.

Diversamente da prima, inoltre, le imbarcazioni o la navi da diporto appartenenti a cittadini stranieri saranno escluse dal pagare tale tassa.

Il notevole abbattimento del contributo dovuto è dato da un cambiamento del calcolo della tassa, ora su base annuale e non più giornaliera come in precedenza.

Ecco una tabella esemplificativa:

a) euro 800 per le unità con scafo di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri;

b) euro 1.160 per le unità con scafo di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri;

c) euro 1.740 per le unità con scafo di lunghezza da 14,01 a 17 metri;

d) euro 2.600 per le unità con scafo di lunghezza da 17,01 a 20 metri;

e) euro 4.400 per le unità con scafo di lunghezza da 20,01 a 24 metri;

f) euro 7.800 per le unità con scafo di lunghezza da 24,01 a 34 metri;

g) euro 12.500 per le unità con scafo di lunghezza da 34,01 a 44 metri;

h) euro 16.000 per le unità con scafo di lunghezza da 44,01 a 54 metri;

i) euro 21.500 per le unità con scafo di lunghezza da 54,01 a 64 metri;

j) euro 25.000 per le unità con scafo di lunghezza superiore a 64 metri.

Rimangono inoltre confermati l’abbattimento del 50% per le unità a vela e quello per vetustà del 15%, 30% e 45% rispettivamente per unità di età superiore rispettivamente a 5, 10 e 15 anni.

Dato il valore annuale del contributo, non sarà invece più prevista l’esenzione per il rimessaggio. Saranno esentati i beni strumentali delle aziende di locazione e noleggio e, importante, tutte le unità nuove per un periodo in fase di definizione di uno/ due anni di immatricolazione.

Risolto anche il problema dei motorsailer: verranno considerate unità a vela nel caso in cui il rapporto fra superficie velica e potenza del motore espresso in Kw non sia inferiore a 0,5.

“Il Governo ha valutato approfonditamente e con molta attenzione le nostre istanze prima di recepirle” – ha dichiarato il presidente di Ucina Confindustria Nautica, Anton Francesco Albertoni – “e di questo devo dare atto al ministro Passera e ai sottosegretari Improta, Malaschini e Polillo. In particolare la parametrazione annuale, che ha consentito l’abbattimento delle aliquote originarie, pur rispettando il vincolo del gettito complessivo, l’agevolazione delle nuove immatricolazioni, per dare un segnale concreto al mercato e infine la tutela, tramite il criterio di vetustà, dei possessori di barche usate da almeno 5 anni. Pur perdurando un contesto economico assai difficile che non favorisce la ripresa del settore” – ha proseguito Albertoni – “questo complesso di interventi rappresenta per tutti gli esponenti del cluster marittimo un’iniezione di fiducia”.

Il decreto legge liberalizzazioni conterrà inoltre una norma che consentirà alle navi battenti bandiera extra UE di soggiornare stabilmente in Italia svolgendo la pratica doganale e senza più l’obbligo di immatricolazione nei nostri registri.

In questa modo l’Italia si allinea alla normativa francese e potrà attirare stabilmente sulle nostre coste queste grandi unità che generano un importante indotto economico e occupazionale.

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